Progetto Novello Calvino
Cari lettori, si apre con questa breve, e spero non tediosa, introduzione un ciclo di favole che segue la celeberrima classificazione di Aarne-Thompson-Uther. Di favole di tal categoria ne esistono ben duemilacinquecento differenti, senza alcuna apparente ridondanza. Vi è poi chi sostiene che la classificazione di cui sopra sia europeo centrica e poco attenta alle forme di vita non binarie. Le favole si sono però diffuse all’interno della civiltà umana nel lungo corso della sua evoluzione. Pertanto non me ne vogliano a male i pretoriani dell’ideologia più aggressiva del momento se non mi piego alle loro richieste e preferisco rivolgermi al mio pubblico in maniera universale. Tantopiù che, se dovrò dedicare ogni settimana a una novella forma di narrazione, mi ci vorranno quasi cinquant‘anni per completare il mio progetto. I che richiede anche un certo ottimismo in termini di aspettativa di vita. Secondo il calcolo attuale dovrei difatti riuscire a sopravvivere almeno fino al novantacinquesimo anno di età. Ed essere ancora lucido. Tra tanti racconti di orchi e streghe troverò pure una pozione di lunga vita che mi consenta di giungere al termine della singolare tenzone. Non me l‘ha ordinato un mago, un Re e tantomeno una principessa. È piuttosto un metodo per fuggire dal mondo incantato delle società di consulenza e ritornare a quel periodo della mia adolescenza, o gioventù, in cui potevo permettermi di dedicare la mia mente ad attività speculative quasi fine a se stesse. Il mio primo racconto con il mondo delle favole non fu però così casuale. Risale alla mia infanzia, quando avevo quattro anni e mia mamma si era messa ad acquistare in edicola una bella raccolta di favole, non tutte tradizionalissime, recitate principalmente dalla splendida voce di Paolo Poli. Seguirono le favole rese a disposizione dalla SIP, allora l‘unica società telefonica italiana, componendo uno specifico numero di telefono. Infine fu la volta di due volumi della BUR, la raccolta delle favole italiane ad opera di Italo Calvino. Al quale devo molto per essere stato in grado di destare in me cotanta attenzione. L‘ho riletto più volte nel corso della mia vita, anche recentemente, superati i quarant‘anni. Ora però i miei lettori si saranno già annoiati di fronte a tanto sfoggio di nostalgiche memorie. Un‘ultima nota però è importante. Nella composizione delle favole mi farò aiutare da Chat GPT, versione 3.5. Vi interagirò in inglese, ma per amor di Calvino - Italo, non il teologo - e della mia terra natale, sarà mia premura imbastire i racconti nella lingua di Dante.
Seregno, il 30 Ottobre 2023