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Accetto Chudi
Zulfikar Ahmetovic
Balkan Memories
By Zulfikar Ahmetovic
Sardinian Blues VII - Action!
Some sleep later, some better feelings.
Sunday, mid morning, out for a walk.
Not too cold, not a rainy day, just grey clouds above in the sky. 
Not a windy day. Say today I feel comfortable.
Brinks out of sight, a coffee with croissant at L’Abetone, my own grey eyed lover out of reach - deep into her studies.
I just keep walking, feeling the calm of the day.
Some glance at shop windows, garment stores, real estate agents.
A soft touch on my elbow. Mario.
“Come follow me, young lad. We’re meeting people today.”
My immediate thought: the goods for them, money, handguns.
Mario reading my thoughts: “it’s just a preliminary, today. You meet them where they want, I introduce you, some talks. The aftermath is all on you.”
We leave on a small Citroen car, he might have some not connected to him.
We drive around, into the maze of warehouses and sparse small houses in the industrial district of the town.
Most of them regular, but if some goods are stolen this is the area to look for.
 
We drive into a backyard, as closed gate slides open, we park inside, iron gate swiftly closed behind us.
Three men sitting at a table, ashtrays, empty coffee cups.
The old guy, a wiry, tall, bald guy in his late fifties sands up, greeting Mario with a hug.
They start talking quickly in their dialect.
Me playing the dumb foreigner, but I pick some words. He thanks Mario for easing things a bit to his uncle - no names dropped. I assume the uncle has a leading role in their group, now serving time for some years.
Then I recall an episode my Italian friend told me about the local milieu.
Few crime gangs - family based ones - ruling the underworld here.
Even the wildest Nigerian gangs don’t dare against these families.
One local kingpin of them bashed a Nigerian mob’s head while in prison, permanent brain damage issued, no charge against him, no one dared, not even the prison guards.
Maybe the uncle the bald guy mentioned.
 
“Now it’s up to you, lad”, Mario says. 
Then he leaves, iron gate open and swiftly closed. The small blue Citroen disappearing from sight.
Bald guy shows me a chair, let’s talk business.
“I’m Carlo. Your mentor Mario and us, well, we go way back. So you can talk to us, we listen.” 
The two younger ones nodding in silence.
“Mario’s likely told you. I’m a stranger here. I’m here for a temporary business, you might help me in. Some good rewards for your group, not to be said in advance, but’s obvious to me”.
Bald guy Carlo winking, his buddies grin smirking.
“You sound real Italian, great. You look strange. Mario says you’re American. I believe you are more complicated than us. Hope your business won’t have adverse effects on our side of the table.”
Carlo drawing a huge cigar, offering me one.
Business time.
“Mario told me to be explicit with you guys. Nothing will be against you. So I tell you what I need from you, if this suits you we talk about your fair compensation.”
A nod.
“We four or just you and me, Carlo?”
Another nod to the guys there.
“My nephews, Gavino and Pietro are my eyes and arms. It’s their father that Mario’s helping a bit to be more comfortable given his temporary situation.”
“You must believe I’m Italian ‘cause i speak so well. Forget America. This is my rule number one. Plus I’m not completely American so leave transatlantic stuff out of your elaborations. Now and forever.”
“A bit more to pay, dude. We don’t even know your name.”
“We set a price for the ride, no extras, no after. You won’t dislike my offer.”
Gavino up for a round of coffees.
 
I explained quietly my needs.
Some discrete boat to and from the opposite coast.
Maybe some item to be carried, at my own presence only, don’t worry.
Some link there.
No drug trafficking at all, not by me, not by you on the side.
Since I trust you because of Mario, I’ll have to deal with some equivalent of your group there, dependability is the first need..
I’ll need backups there, connections.
I know for sure those ones like weapons, local power but they are old fashioned and they don’t appreciate drug trafficking. Which sound fine to me.
The group there will have some blackmail power, some knowledge. Say some prostitution ring high enough to keep decision makers’ eyes shut when it comes to them.
 
Carlo said fine to me.
Carlo said 10k for the job, 7 before 3 when done.
Carlo said the Morazzanis.
We are like cousins in different areas.
I said 5 before 5 when done plus 4 pieces they’ve never dreamed of, ammos and maintenance sets included.
He said ok.
I walked back home, called the handyman with a relative as a military a La Maddalena.
5 grands to have 500 g T4 and detonators in two days. 
He said yes. Consider it done.
Tomorrow night I’ll drive to the warehouse.
Day after I’ll drive to some place near Tempio to meet the bent NCO, get my T4 plus detonators and stash all these goods down in Palmadula.
Matteo F.M. Sommaruga
Progetto Novello Calvino
By Matteo F.M. Sommaruga
odice ATU-6, è la favola dell’uomo che vola.

Codice ATU-6, è la favola dell’uomo che vola. D’acchito penso al mito di Icaro, non ricordando altre celebri favole con tale tema. Forse Aladino sul tappeto volante, benché non riesca a contestualizzare. Secondo le informazioni raccolte da Chat GPT, l’eroe dovrebbe ricevere un potere sovrannaturale, quello del volo, e grazie a tal dono trovarsi in grado di concludere la sua quête. Lasciamo dunque spazio alla fantasia e iniziamo a volare sulle sue ali. A Chat GPT non ho chiesto altro. La favola, con il titolo da me designato, è dunque: “Le ali di marmo di messer Pierino”.

 

Non molto tempo fa, in una villa sulle colline toscane, viveva messer Pierino. Egli era un uomo di mezza età, mezza statura, ma di mezzi abbondanti. La sua dimora vantava un giardino di non so quante pertiche e dei campi, coltivati a vite, farro e orzo assai più ampi. L’acqua abbondava nella sua tenuta, tanto da avervi fatto realizzare una cisterna di marmo, dove potersi bagnare durante i mesi estivi. Quando giungeva l’inverno e un manto di neve copriva le colline, quello specchio d’acqua gelava, offrendo un semplice svago ai figli della servitù. Messer PIerino non amava il gelo e trascorreva intere giornate, durante i mesi più bui, a fianco di un enorme camino leggendo e rileggendo i volumi della sua biblioteca.

 

Talvolta preferiva concentrarsi sulle sole illustrazioni, poiché, nella solitudine di quelle stanze, la lettura ininterrotta gli dava a noia. Erano litografie e miniature tracciate da abili mani di artisti e artigiani. Molti di questi venivano dai paesi vicini ed erano al soldo della tipografia di messer Pierino. Altri erano invece del tutto sconosciuti al ricco possidente, perché avevano contribuito a volumi prodotti da stamperie di paesi lontani. Cittä e lande che messer Pierino conosceva solo per i differenti stampi o filigrane sulla carta dei propri preziosi libercoli.

 

Talvolta chiudeva gli occhi e, sulla base di un solo dettaglio di quegli emblemi, una corona o un petalo di rosa, sognava di volare fino in quei luoghi, superando le colline e le montagne come se fosse un uccello. Tale esercizio si ripeteva con tale assiduità, che un giorno messer Pierino chiese a Lancillotto Scultore di realizzargli due ali di marmo.

 

“Vossignoria è sicuro di non voler altro? Posso scolpire per lei dei finissimi angeli. Della mia maestria, mi perdoni l’immodestia, se ne parla con lode persino in Vaticano”, propose ossequioso l’artista. “No, non me ne voglia. Io presto orecchi solo alla parlata di un onesto villico senese. Il Vaticano l’è troppo lontano”, rispose messer Pierino con quanto più garbo gli riuscisse di fiatare. Poco aduso alla compagnia di mondo, se non a quanto necessario per condurre i suoi affari, il linguaggio, e i toni, di quel gentiluomo potevano difatti suonare stonati. Non era però sempre burbero. Quando passeggiava tra i suoi campi, osservando i fiori e gli insetti, quando nuotava nell’enorme vasca d’estate, quando leggeva e quando sognava, messer Pierino era un uomo amabile.

 

L’avrebbero tutti definito persino piacevole, se solo avessero avuto occasione di condividere con lui quelle esperienze. Erano però momenti individuali della vita del possidente, che così veniva descritto come un selvatico. Lancillotto Scultore preparò le ali, così come gli era stato detto.

 

Erano un paio di splendide ali, larghe ciascuno un braccio e mezzo e alte tanto quanto il corpo di un uomo. Le venature del marmo risaltavano la forma delle piume. Il materiale era poi elaborato per dotare di leggerezza l’impressione della vista di quella scultura. La quale si reggeva su un piedistallo, anch’esso di marmo, ma rosso e non bianco, come lo erano le ali. A ulteriore sostegno di queste ultime, sopra il capitello, era stata preparata un’intelaiatura in legno, che nell’intenzione dell’artigiano sarebbe dovuta risultare appena percettibile agli occhi di un ideale spettatore.

 

Messer Pierino ne fu soddisfatto e gratificò Lancillotto Scultore con una moneta d’oro. “Messer Pierino, vi ringrazio per la vostra generosità, ma una moneta d’oro è tanto quanto mi è costato il materiale per la scultura. Forse anche il companatico consumato mentre mi dedicato a prepararla, apposta per voi. Ma della mia opera, della mia creatività, non tenete altro conto?”, chiese l’artista, senza mostrare l’irritazione che covava interiormente. “Se il materiale ti è costato tanto, o forse meno, di cosa ti lamenti? L’idea è stata mia e tu l’hai eseguita. La prossima volta mi rivolgerò ad altri”, rispose secco Messer Pierino.

 

Lancillotto Scultore, senza proferire una parola, se ne andò borbottando qualche verbo non intellegibile alle orecchie del proprietario terriero. Costui, noncurante della reazione dello scultore, si rimise ad ammirare le ali di marmo che ora decoravano il giardino. Lancillotto Scultore quella sera si fermò all’osteria prima di rientrare nella sua casa, che era anche la sua bottega. Brindò con un calice di buon vino al compimento e alla consegna di quel che considerava un capolavoro.

 

L’oste fu generoso nel riempirgli il bicchiere: “Che per quel che paga il tuo cliente, dovresti digiunare un anno intero”, commentò ridendo il proprietario della locanda. L’artista sorrise e si guardò intorno domandandosi se quella sera vi sarebbe stata una buona compagnia con cui tener conversazione. Dei suoi soliti compari non vi era traccia, ma uno sconosciuto, necessariamente un forestiero, si era accomodato alla tavola di fianco.

 

Lancillotto Scultore alzò il boccale, l’anonimo avventore ricambiò il saluto. “Siete nuovo della contrada?”, fece l’artista. L’altro annuì con un cenno del capo. “E vi fermate a lungo?”, insistette il maestro scalpellino. “Abbastanza da svolgere i miei affari”, rispose il forestiero, senza dar l’idea di essere scocciato, ma neppure divertito. “E che genere di arte è la vostra?”, insistette Lancillotto, il quale stava per diventare inopportuno. “È un’arte arcana”, ribattè lo sconosciuto senza scomporsi, “Della vostra stessa specie, ma le mie opere hanno il dono di animarsi”.

 

Lancillotto Scultore non proferì parola. Si poteva dire stupito, ma non del tutto incredulo o meravigliato. Aveva difatti sentito raccontare, quando era ancora un apprendista, che i greci antichi avevano perfezionato al punto  la scultura, da consentire al marmo di muoversi e persino fuggire dal proprio basamento. L’artista rimase silenzioso un istante, poi riprese a tormentare l’involontario amico: “Vi credo. Se è vero quel che dite, lasciate che vi offra il pane e il companatico. Se questa notte non avete di meglio, alloggerete nella mia bottega”.

 

Lo straniero fissò negli occhi Lancillotto e produsse un ghigno sul proprio volto. Non aggiunse altro, ma sembrò voler accettare la generosità del compagno di gilda. Il giorno seguente lo sconosciuto compì un’abbondante colazione in compagnia di Lancillotto, poi si fece indicare la via per la magione di Messer Pierino. “Vedrete, mio pregiatissimo collega, sarete ricompensato per l’alloggio che mi avete offerto.”

 

Il viandante avvolse la propria figura in un mantello e partì alla volta della casa padronale. Messer Pierino lo ricevette nella propria biblioteca. Quel giorno era brutto tempo ed era l’ideale per gettare gli occhi sugli antichi incunaboli del maniero. “E cosa proponete, messer artista?”, chiese perentorio il signore della casa, “Non desidero altro che di accontentarvi. A me basta che la mia arte sia apprezzata, e celebrata”.

 

Perino, cui non pareva vero d’ottenere un tal servigio al solo costo del vitto e dell’alloggio, così come era sempre stato nei suoi desideri. Accordò al viandante di trattenersi per un mese intero, al termine del quale l’artista avrebbe dovuto mostrare il proprio valore. Per meglio instradarlo sui propri gusti, Messer Pierino mostrò al forestiero la coppia d’ali consegnata di recente da Lancillotto Scultore. “Queste mi piacciono assai. Se darete forma a un concetto migliore, potrete desinare al mio desco e riposare sotto il mio tetto finquanto vi compiacerà. Purché, s’intende, dedichiate le vostre giornate all’opera e non all’ozio”.

 

Lo straniero non aveva però l’aspetto di un uomo pigro e si limitò a chiedere del materiale sul quale poter applicare la pressione dei propri strumenti. Del marmo non ve n’era, lo si sarebbe dovuto ordinare. Si accontentò allora di legno e di cera. Messer Pierino aveva in quei giorni altro per la testa, essendosi appassionato a un romanzo di un autore spagnolo del siglo de oro. Benché burbero e assai avaro, il padrone di casa non era una persona diffidente e lasciò lo sconosciuto pastrugnare con spatole, pennelli e scalpelli, totalmente indisturbato per l’intero ciclo lunare.

 

Giacché a Messer Pierino, che era un originale, non piaceva il computo del tempo che divideva l’anno in dodici frazioni. Quando la luna fu di nuovo calante, il latifondiero chiamò a sé il forestiero, che per tutto quel tempo aveva taciuto il proprio nome. Questi, avvolto nel mantello con il quale era giunto alla magione, accompagnò il possidente in una parte dello scantinato e mostrò orgoglioso la propria creatura. Messer Pierino ne fu affascinato. Lo scultore non si era limitato a riprodurre fedelmente un paio d’ali che, per finezza delle piume e armonia delle proporzioni, sarebbero ben calzate a un Arcangelo.

 

Le aveva bensì indossate alla figura, a grandezza naturale, di Messer Pierino stesso. Costui ne fu compiaciuto al punto tale da avvicinare la mano alla borsa di monete che teneva sempre con sé. Poi pensò a quanto pattuito. “Se mi mostro ora generoso, chissà cosa vorrà in futuro”, e si trattenne. “Se vorrete rimanere, sarete il benvenuto”, disse il possidente. “Per le vostre prossime opere ordinerò del marmo”, soggiunse, reputando che tal gesto fosse sufficiente a mostrare la propria gratitudine. “Ora però dobbiamo pensare a dove collocare la statua. Vi è un platano nel mio giardino. Le fornirò l’ombra necessaria per proteggere la cera dai raggi del sole”, cogitò ad alta voce il padrone di casa. “Non sarà necessario”, rispose lo sconosciuto, “Poiché io sono artista anche nelle scienze occulte e tale cera possiede il dono di non sciogliersi al sole”.

 

Messer Pierino fissò il forestiero con irritazione. “Ma che burla è mai questa? Parlate sul serio? E se tale è la vostra presunzione, siete anche capace di dar vita alle vostre opere? Mi è sembrato di capire che già abbiate compiuto una tale vanteria”. Lo sconosciuto confermò di possedere anche tale abilità e aggiunse. “Perché non indossate voi stesso le ali di cui ho dotato la vostra effige? Esse prenderanno vita e voi potrete attribuirmi il merito di saper volare”. Messer Pierino scoppiò in una fragorosa risata, ma non voleva prendere a male parole quell’uomo che, dopotutto, si era mostrato un valido scalpellino.

 

“Essia, saliamo in giardino e facciamo tale prova. Vi avverto però che, se farò la figura dell’allocco, dovrete rimanere mio ospite fino a quando il fluido vitale vi consentirà di impugnare uno scalpello”. L’artista sconosciuto acconsentì e i due portarono la scultura, che era in realtà piuttosto leggera, fino ai bordi della piscina. Confrontata all’opera di Lancillotto Scultore, produceva ben altro effetto. Lo sconosciuto staccò le ali dal busto e le addossò sulle spalle di Messer Pierino. “Hoc! Hoc! Hoc!”, disse lo straniero battendo le mani.

 

Il possidente sgranò gli occhi e si sentì librare nel cielo. Il suo risentimento verso l’anonimo scultore si placò subito e, ormai certo che non gli avesse mentito, si diresse verso il sole. “Quel che a Icaro non era riuscito, sarà ragione della mia fama”, pensò Messer Pierino mentre la sagoma della sua casa si faceva sempre più piccola.

 

Lo straniero non era stato però del tutto onesto e, sulle orme del mito greco, le ali si sciolsero. Messer Pierino precipitò nel vuoto, di nuovo incredulo e questa volta decisamente adirato. Una volta raggiunto il suolo, la sua testa, seguita da tutto il corpo, sprofondò nel suolo rilasciando nell’aria un fragoroso boato. Il possidente si ritrovò negli inferi, dove lo attese un demonio per mostrargli il girone degli avari.

 

Lo sconosciuto non vi diede molto peso e, con un nuovo incantesimo, animò il rimanente della propria scultura. La quale era un ritratto tanto fedele del defunto possidente, da non destare alcun sospetto. Né nei fittavoli, che si ritrovarono il giorno stesso sotto un contratto più conveniente, né nella servitù e nel resto degli abitanti del paese. Ai quali il novello Messer Pierino annunciò che avrebbero potuto attingere liberamente alle provvigioni della propria ricca cantina.

 

Solo Lancillotto Scultore, che, per mezzo di un paggio, si vide ripagare con oro sonante tutte le fatiche arretrate, coltivò qualche dubbio sul repentino cambiamento. Egli volle recarsi alla magione e parlare a quattr’occhi con colui che sosteneva di esser Messer Pierino. L’artista incontrò tuttavia lo sconosciuto viandante. “Messer Pierino ha fatto voto di povertà e si è avviato sul cammino di Santiago. Mi ha lasciato per voi questa pergamena, con la quale vi affida tutte le sue proprietà”, disse il forestiero con il tono di colui che vuol sgomberare la scena celermente.

 

“Mi avete promesso che per l’ospitalità sarei stato ricompensato”, rispose sarcastico Lancillotto Scultore. Il quale si affrettò a entrare in possesso dell’imponente maniero.

 

A me, che quel giorno era andato a Firenze, però nulla mi diedero.

The Tennessee Walker
The Tennessee Walker
By The Tennessee Walker
Information Apocalypse

America is cognitively fractured. It is in a moment of metaphysical chaos from which a new pro-human future can emerge. Or the anti-human forces that sow unholy sedition into the minds of men can bring about the end of the American experiment. 
There are two frequencies that resonate through this world at its most fundamental level. There is a pro-human frequency represented by Life: human reproduction, positive emotional feedback loops among loving relationships, and creative expression through the intelligent creation of human systems, technological or otherwise.
There is also a frequency that is calling for control of the human being and ultimately its destruction. This anti-human frequency operates as a psychological operation. It does not build but uses lies and manipulation to shift and transform human systems.
The anti-human frequency’s most recent institutional champions in western governments adopted its control mechanisms in the wake of nuclear weapons. In America, this was formalized in the National Security Act of 1947. Transnational threats like nuclear, manufactured or otherwise, are the greatest tool of the anti-human frequency. 

Some of its attributes:

  • Its acolytes fear a of lack of control.

  • Its acolytes fear competition.

  • Its acolytes fear dying. 

  • Its acolytes are obsessed with overpopulation.

  • Its acolytes prefer to manage problems with Hegelian strategic tension, rather than solve problems.

  • Its acolytes replace the cybernetic power of human love with artificial intelligence.

 

The anti-human frequency has a very natural wave to ride in on. With the end of divine right of kings, how do men agree to govern themselves? Democratic republics like America are an answer, but as human systems and networks become incomprehensibly complex, can democratic governance work? Can a democratic government really control nuclear proliferation for instance? There is necessarily the development of a permanent corporate state that gradually eclipses elections.

Can this permanent state resonate with the pro-human frequency? The internal logic of the anti-human frequency is persuasive and rational. But it will mean the end of humanity.
To resonate with the pro-human frequency requires courage and humility. It means that you do not know what will happen, you do not know if you will survive, but you know that your Soul is Alive. 
The way forward in an information apocalypse is to resonate with that pro-human frequency and in doing so, keep your Soul.

Matteo F.M. Sommaruga
In Frankfurt like Heidi, in Zuerich like Lenin
By Matteo F.M. Sommaruga
March 17th 2024

Lenin

 

The whole group kept silent for a while, as if they were poker players, each carefully observing the glance of their opponents. The consultant did not totally trust the art dealer. She had never trusted any. It came from the education received from her father. “Keep your treasures away from the eyes of anybody who does not belong to your household. Experts and dealers are the most dangerous persons with whom to share the pleasure derived from the possession of an unique artwork”, he continuously repeated to her. Most probably referring to Heidi's book. The young lady had the precious volume with her. She had thought that, if something serious should have happened, it would have been better to be in the open space of a hotel hall, where everybody could observe the unexpected scene. The former business consultant had however no bad opinion about Lenin, or his mummy. In the end, he was an old fashioned man, a bonhomme grown up with the petite-bourgeoisie. She sympathised with him and understood his desire of revolt, the passion that brought him to cynically take the power and annihilate one of the most splendid aristocratic traditions the world had ever been able to observe, or admire. Her mother also came from the middle class and it had been hard to tolerate their cultural limitations of those descendents of millers and small landowners. Not to mention the Roman Catholic school she had to attend, where those upstarts reaching the building on a luxury car and wearing a Rolex were kept in high consideration by a good number of the teachers. Those latter, loyal to the Roman Catholic Church as much as to the Christian Democratic Party, also believed to be brilliant and gifted. Their only skill was to promote the most standard mindset and suppress, or denigrate, any original form of expression. The lady realised she was now enjoying a cup of tea in Helsinki and, after all, she was in good company. The British Art Gellerist, or employee of an online gallery, revealed himself to be gifted with a brilliant and earnest conversation. Even Lenin seemed to appreciate his witty sentences. The young man did not always play with the guidelines enforced by the politically correct thought, or antithesis of any kind of logical thought. The former consultant could thus find herself at ease and confident enough to tear down the first level of defence she used to build everytime it was necessary to interact with new people.  “Do you also know about Heidi's book?”asked the young lady, suddenly breaking the silence. The question implied that Lenin was fully aware of it. The art dealer slightly moved the head, leaving a free interpretation to the answer. “I cannot really understand what you mean”, reacted the young land, but let’s assume that all we need is a summary of what it is known to me. Perhaps comrade Lenin can fill the gaps of my story. An adventure that began more than one hundred years ago, while my grandfather was stationed on a Greek island. He was part of the Italian garnison, waiting to be repatriated to Italy and be honourably dismissed after four or more years of service. Under that circumstance, by the hand of a Russian spy, most probably an agent of the just born Soviet Union, my grandad received the book that I am going to show you right now. According to the legend, that looks to be true, such a volume conceals the power to keep the body of the Father of the Revolution alive”. Lenin shaked his hand, “Bravo, my young lady, I knew you could do it!”, complimented the Russian mummy. The Briton smiled, convinced that, if Lenin was still alive, there should have been a well grounded, although whimsical reason. He had worked for so long in a market where nothing is impossible, that his mind was open to anything. Lenin spoke again. “I never believed in Kabbalah, nor in anything like magic. Yet, I am aware that my biggest fault, my most horrible crime, has been my aversion to what concerns the needs of the human soul. By depriving the Russian people of its spiritual traditions, I condemned not only the long term goals of the Revolution to fail, but a whole country to die. If Russia is still nowadays in the hands of a tyrant and few irresponsible gangsters, it is all my fault. I signed that book with my blood, joking about my gesture about the request of an old rabbi. We must also recognise his good sense of humour, like those peculiar of the yiddish short stories. Among all the options available in his rich library, the rabbi chose Johanna Spyri’s novel”. At that point, the former consultant extracted Heidi's book and put it on the table. The Briton opened his eyes, fully admired by what he saw. “However, my comrades rarely understand good jokes, as do most fanatics. To avoid offering the Trotskyists or any other among my enemies the excuse of getting rid of me, I consigned the book to a loyal officer, who on his side was sure to be able to rely on a noble and loyal contact living abroad. A friend of the Revolution who could have never betrayed us, your grandfather. However I was not aware that by signing the book, I consigned my soul to those pages. I consequently felt ill and the sadness caused by my death could not have been better expressed as Majakovsky did.”

GEOSTORIA E STORIA GEOPOLITICA
by Virgilio Ilari
Il concetto di «geostoria», coniato nel 1942 da Fernand Braudel (1902-1985), non ha avuto origine solo dalla sua passione per le scienze sociali e la geografia e dalla profonda padronanza delle «scuole» geografiche francese e tedesca 1 , ma anche da un più diretto confronto con la «Geopolitik» tedesca, avvenuto durante la prima fase della sua prigionia di guerra a Magonza, dove poté svolgere conferenze ai commilitoni e leggere libri prestati dalla biblioteca locale; esperienza poi rielaborata in un libro iniziato due anni dopo al campo di Lubecca, ma di cui è rimasto un solo quaderno contenente la prefazione e i primi tre dei sei capitoli previsti. Opera poi trascurata dall’autore, e pubblicata postuma dalla vedova solo nel 1997
G. Zincone
Zinconeide
By G. Zincone
Ci vorrebbe la Pizia
Attraverso i romanzi di ieri agli enigmi di oggi.
Ritorno ai Patriarchi, di Arnold Zweig (DDR)
 
Le vicende del professor De Vriendt a Gerusalemme protettorato inglese illustrano sensibilmente la nascita dello Stato di Israele, le contraddizioni e i temi personali insiti sino ai tempi nostri.
 
La visione di Zweig della Prima Guerra Mondiale come guerra degli “uomini bianchi”, ancora adesso tema aperto.
 
Gli enigmi che ci di parano di fronte.
 
La Nazione-Impero, la Persia, che inventò il gioco degli scacchi ha eseguito nei suoi limiti di potenza regionale lo stesso tema degli inizi della guerra in Ucraina (rif. mio precedente St. Peter’s Snow).
Compellence.
Mettere l’avversario nella obbligatorietà di eseguire una mossa, anche se con esito sfavorevole.
Ha usato il suo proxy più spendibile Hamas, estraneo alla mezzaluna sciita e cofinanziato dai rivali regionali sunniti Turchia e Qatar.
Ha - per alcuni anni - allontanato e limitato la portata degli Accordi di Abramo e lo sviluppo della via del cotone.
Non ha speso la sua risorsa sottoregionale maggiore, il partito-esercito Hezbollah in Libano.
Non ha speso l’altra risorsa, gli Houthi di Yemen.
La diretta del discorso dello Sheikh Nasrallah a Beirut (grazie a L’Orient Le Jour) e le successive analisi di più attori non includono una significativa diminuzione iraniana.
Le incertezze delle Amministrazioni Democratiche USA nella gestione del dossier iraniano non fermano l’espansione nucleare.
 
Ritorno al Libano, in disastro economico, impasse politica (Presidenza  Aoun terminata da un anno), potenziale ridimensionamento di Hezbollah e fazioni cristiane fortemente scisse sin dall’inizio della Presidenza Aoun. Con la più grande Ambasciata USA in costruzione avanzata.
Apprezzo da più di un anno la istituzione della rubrica Lebanon Watch su National Interest.
Suggerisco un ruolo strettamente cooperativo USA, Italia (da sempre apprezzata in loco come UNIFIL, SISMI e ora AISE) e ruolo collaterale limitato e controllato francese nel favorire una Presidenza libanese aperta all’Occidente anche coercendo le Forces Libanaises di Geagea verso un governo di coalizione con alcuni cambi di protagonisti. E con grandi e controllate erogazioni economiche il meno mediate (all’interno) possibile.
 
Il Libano chiave di volta.
Approfittando della risk aversion insita nella politica estera cinese.
E facendo di necessità rientrare la Russia tra le nazioni con cui si può dialogare.
 
A proposito, al di là delle aperture (inappropriate per una quasi fine mandato), le gestualità dell’incontro tra la dottoressa von der Leyen e il Presidente Zelensky sanno molto del mondo antico dove uno Joseph Roth non poteva aver modo di conoscere le élites.
 
Infine, le sanzioni.
Non funzionano mai.
Vedi Italia mussoliniana, vedi Iran.
Corrompere costa meno che punire (rif E. Luttwak, La Grande Strategia dell’Impero Bizantino).
 
Prossimamente: panslavismo, neo-ottomanesimo e panturanismo. Tracce nascoste.
Filippo Brunelli
Nerdering
By Filippo Brunelli
Perché bisogna temere le app cinesi e non solo tiktok

Stareste seduti su di una bomba con il detonatore nelle mani di qualcun altro?
Se la risposta è no allora considerate che continuare ad utilizzare determinate app potrebbe equivalere ad essere seduti su di una bomba della quale non abbiamo nessun controllo.
L’allarme non è recente, ma solamente è con lo scontro sempre più acceso tra USA e Cina sull’uso di Tick Tock in territorio Nord Americano che la preoccupazione su determinate applicazioni entra a gamba tesa nella vita di delle persone normali, e non solo degli addetti ai lavori.


Il problema del trattamento dei dati personali e della privacy
In Europa, ancor più che negli Stati Uniti, la privacy ed il trattamento dei dati è molto sentito. In effetti noi Europei abbiamo il regolamento più stringente, che implica sempre il consenso da parte dell’utente sulla raccolta e l’utilizzo dei dati e ne impone la chiarezza su quale tipo di utilizzo viene fatto dei dati raccolti e dove questi sono conservati ma, soprattutto, pone dei limiti sull’utilizzo che lo stato può fare dei dati che le aziende raccolgono.
Negli Stati Uniti la legislazione è molto più blanda: non esiste una legge federale sulla privacy generale, diversi settori sono regolati da leggi diverse (ad esempio il regolamento per le telecomunicazioni è differente da quello sulla salute o sui i servizi finanziari), il consenso non sempre necessario e viene messo in rilievo una maggiore enfasi sulla sicurezza dei dati rispetto alla loro privacy; da sottolineare che tra USA ed Unione Europea esisteva un accordo, chiamato “Privacy Shield”, che regolava il trasferimento dei dati personali tra i due, in via di sostituzione con il “EU-U.S. Data Privacy Framework1.
In Cina, la legge sulla protezione dei dati personali, che è entrata in vigore nel 2017 con il nome PIPL,  si ispira al GDPR europeo ma con alcune differenze: il PIPL si applica a tutte le organizzazioni che trattano dati personali di cittadini cinesi, indipendentemente da dove si trovano,  il consenso può essere implicito o esplicito e, per finire, è più focalizzato sulla sicurezza dei dati e sul controllo statale. Nel paese asiatico, quindi, il sistema della privacy è in mano allo stato che ne controlla ogni aspetto.
Dopo aver dato un rapido riassunto di come è considerata la privacy in Europa, Usa e Cina cerchiamo di capire perché l’utilizzo di certe App cinesi può essere un rischio, non solo per la privacy ma, ma anche per i nostri dispositivi finanche alla sicurezza nazionale.


TEMU e Grizzly Research LLC
ByteDange è un’azienda cinese con sede a Pechino specializzata in tecnologie internet. Tra le sue creazioni vi sono la piattaforma di notizie Toutiao, l’app chiamata Neihan Duanzi (fatta chiudere nel 2018 dalla censura del governo cinese) mentre tra le app acquisite compare la famosa piattaforma TikTok. Detiene anche delle partecipazioni azionarie di PDD Holding. Da sottolineare che, a detta sia di ByteDange che di PDD, le due aziende rimangono indipendenti.
Per chi non lo sapesse PDD Holding è l’azienda che nel 2022 ha lanciato la piattaforma di acquisti online Temu: una piattaforma di e-commerce che possiamo considerare equiparabile a Wish o Aliexpress più che ad Amazon o Ebay ma, a detta di chi l’ha provata, a differenza delle due concorrenti ha tempi di spedizione più brevi e prodotti di qualità superiore.
Importante è considerare che Temu nasce come miglioramento dell’ app di “social shopping” 2 PinDuoDuo che venne rimossa dal Google Play Store per mancanza di sicurezza (a detta di google sembra che installasse degli spyware negli smartphone). Alla chiusura dell’app buona parte del team che vi lavorava venne spostato da PDD a lavorare su Temu.
Visto questi precedenti, a settembre 2023, la società  Grizzly Research LLC pubblica una lunga ed interessante ricerca sull’app Temu basata, a dire della società di analisi, sulla decompilazione del codice sorgente (per la precisione della versione di Android ma il report contiene un breve esame anche dell’app per IOs).
Per correttezza c’è da sottolineare che il Report è risultato subito controverso: Grizzly Research LLC (come si legge sul sito di quest’ultima) “is focused on producing differentiated research insights on publicly traded companies through in-depth due diligence”(si concentra cioè nella produzione di report di aziende quotate in borsa) e i suoi reports sono sempre molto accurati ma, in questo caso, sebbene affermino di aver consultato diversi specialisti in cyber security, non ne viene citato nessuno specificatamente e questo ha fatto dubitare alcuni utenti entusiasti dell’app dell’accuratezza e veridicità della ricerca.
Prima di analizzare i punti più salienti da un punto di vista tecnico vorrei soffermarmi su un punto che Grizzly Research ha considerato importante: la così detta insostenibilità finanziaria del modello Temu.
Secondo alcuni analisti l’azienda perderebbe costantemente soldi nello spedire prodotti senza costi di spedizione e a così basso prezzo, anche nel caso di social shopping (la perdita stimata è di circa 30$ a ordinazione). Questo farebbe pensare che l’app abbia principalmente il compito di raccogliere iscritti e fare proliferazione in modo da poter vendere illegalmente dati rubati per sostenere un modello di business altrimenti destinato al fallimento. Ad accentuare questo dubbio il fatto che, nella fase di start up, vi erano incentivi aggiuntivi quali la possibilità di vincere un Play Station se si invitavano gli amici ad iscriversi e questi lo facevano, oltre altre offerte a prezzi veramente bassi.
Da un punto di vista tecnico le possibili vulnerabilità (se possiamo chiamarle così anziché vere e proprie trappole informatiche) evidenziate dal report sono parecchie. Tra queste le più preoccupanti sono la presenza della funzione runtime.exec(). Questa funzione (che nel codice sorgente è rinominata “package compile”) può creare nuovi programmi eseguibili, i quali non sono visibili alle scansioni di sicurezza prima o durante l’installazione dell’app, rendendo possibile a Temu di passare tutti i test per l’approvazione negli store di app. Sempre nel codice sorgente decompilato di Temu, ci sono riferimenti a permessi che non sono elencati nel file Android Manifest3 dell’app, il quale è la fonte standardizzata per controllare i permessi. Questi permessi non menzionati includono richieste per l’accesso a funzioni molto invasive come CAMERA, RECORD_AUDIO e ACCESS_FINE_LOCATION.
Un dubbio riguardo il codice è anche la richiesta da parte dell’app di verificare se, nel telefono sul quale è installata, siano presenti i permessi di root4. Molti utenti abilitano questa funzione del dispositivo per poter installare software al difuori dello store ufficiale o per personalizzare ulteriormente il proprio smartphone. Il fatto che un programma voglia verificare se il dispositivo abbia o meno questi permessi non ha nessun senso. Meno preoccupante è invece la presenza di codice offuscato (che viene comunemente utilizzato per proteggere il codice del programma in alcune parti proprietarie o che non si vuol far conoscere).
Un capitolo a parte riguarda la funzione Debug.isDebuggerConnected().  Questa funzione è presente anche in altre applicazioni (come ad esempio Amazon) e permette di verificare se il telefono entra in modalità debugging. Nell’articolo, il riferimento alla funzione si trova nella sezione che discute le caratteristiche di spyware/malware dell’app Temu; secondo il report di Grizzly Research questa funzione ha lo scopo di ostacolare o nascondere l’analisi dell’app e, molto probabilmente, per cambiare il comportamento della stessa se viene ispezionata dinamicamente da un analista. Questo è considerato un enorme segnale di allarme perché suggerisce che il software potrebbe cercare di evitare la rilevazione durante le scansioni di sicurezza automatizzate. Il report di Grizzly Research mostra molte altre criticità che a volte si intersecano anche con la complessità e poco chiarezza dei termini sulla privacy ed il loro consenso, nonché della complessità della richiesta ai permessi da parte dell’app quando si installa, uno per tutti la funzionalità di caricamento file basate su un server di comando collegato alla loro API us.temu.com, il che significa che una volta che un utente concede il permesso di archiviazione file all’app Temu, l’app sarà in grado di raccogliere qualsiasi file dal dispositivo dell’utente e inviarli ai propri server.


Il caso ByteDange e l’occidente
Il caso di ByteDange e Tick Tock è più controverso e si mescola alla percezione comune che si ha del social network, diventando un caso di scontro politico negli Stati Uniti, non solo tra Biden e Trump, ma anche tra Repubblica Popolare Cinese e la Camera dei Rappresentanti del Congresso Americano.
Già durante il suo mandato l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, nel 2020, ha cercato di vietare TikTok negli Stati Uniti, a meno che l’app non fosse stata venduta a un’azienda americana, sostenendo che la proprietà cinese della stessa avrebbe dato al governo autoritario di Pechino accesso alle informazioni personali degli utenti americani. L’app TikTok, negando queste accuse investì nella creazione di Project Texas, al fine di confinare i dati degli utenti americani su server statunitensi. A distanza di 4 anni, con la presidenza Biden, il problema si ripresenta solo che questa volta l’ex presidente Trump è contrario alla chiusura di TickTok negli USA.
Cerchiamo quindi di fare un po’ di chiarezza considerato che i motivi per i quali si sta tanto discutendo del pericolo rappresentato da TikTok sono parecchi.
Già nel 2020 il giornale The Washington Post in un articolo intitolato "TikTok privacy concerns grow after teen's videos are posted without her consent" raccontava la storia di Sarah (nome di fantasia trattandosi di una minorenne) una studentessa di 16 anni del New Jersey, che ha installato TikTok senza creare un account. La giovane studentessa ha quindi iniziato a guardare video e a creare delle bozze, senza però mai pubblicare nulla. Tuttavia, un giorno Sarah ha scoperto che alcuni dei suoi video erano stati pubblicati online senza il suo consenso: i video erano stati copiati da altri utenti e condivisi su altre piattaforme social, come Instagram e YouTube.
Ma il caso di Sarah non è un caso isolato: nel 2021, un’altra studentessa di 17 anni della California, Ashley, ha avuto un'esperienza simile. Ha installato TikTok e ha iniziato a creare video, ma non ha mai pubblicato nulla. Anche in questo caso, la ragazza, ha scoperto che alcuni dei suoi video erano stati pubblicati online da un altro utente che aveva creato un account falso con il nome di Ashley e aveva postato i suoi video senza il suo consenso.
Di casi analoghi ne sono stati segnalati molti e tutti evidenziano una serie di problemi legati alla privacy (TikTok non rende facile per gli utenti controllare chi può vedere i loro contenuti e come vengono utilizzati i loro dati) e all’eccessiva quantità di informazioni personali raccolte, tra le quali figurano quelle di geolocalizzazione, di navigazione  ed i dati biometrici che includono “faceprints” (impronte facciali) e “voiceprints” (impronte vocali)5.
ByteDange afferma che TikToka chiederà il consenso agli utenti prima di raccogliere queste informazioni biometriche ma che, tuttavia, ciò avverrà solo quando richiesto dalla legge, omettendo di specificare quale legge richieda il consenso. In pratica non è chiaro se, in stati come Illinois, Washington, California, Texas e New York, che hanno leggi sulla privacy biometrica questa verrà chiesta mentre in altri che non l’hanno non verrà chiesta. Altri dati ai quali TikTok accede comprendono la rete Wi-Fi a cui ci si collega, tutti i contatti memorizzati in rubrica, la funzione di registrazione audio e tutti gli appuntamenti inseriti nel calendario.
Effettuando uno screening con uno strumento tecnico di analisi per app, come quello dell’organizzazione senza scopo di lucro Exodus Privacy6, ci si accorge che TikTok installa una serie di tracciatori di proliferazione tra i quali (oltre al classico di analytics di Google  e quelli di condivisione con Facebook) quello di VKontakte, il principale social network della federazione Russa.
Sebbene tutte queste criticità sarebbero sufficienti a far, se non altro, aprire un’ inchiesta sull’app, il vero motivo per il quale la Camera dei Rappresentanti del Congresso Americano ha deliberato di chiudere TikTok nel territorio degli USA riguarda anche altre motivazioni tra le quali la gestione dell’algoritmo che presenta i video agli utenti: questo è progettato per essere altamente coinvolgente e può portare alla dipendenza e a danni alla salute mentale, soprattutto nei giovani (che ne sono i principali utilizzatori). Inoltre, ByteDange non è trasparente su come funziona il suo algoritmo e questo rende difficile per gli utenti capire come i loro contenuti vengono selezionati e presentati: algoritmo di TikTok è in grado di manipolare i contenuti che essi vedono, un fatto che potrebbe essere utilizzato per diffondere disinformazione, propaganda o per influenzare elezioni o referendum (da qua si può intuire perché l’ex presidente Trump che prima era contrario a TikTok adesso non vuole che venga oscurato).
Sebbene non vi siano prove concrete che l’app stia effettivamente utilizzando il suo algoritmo per danneggiare gli americani, le preoccupazioni della Camera sono sufficientemente gravi da aver spinto i suoi membri a votare una risoluzione per vietare l'app sui dispositivi governativi.
Le paure degli Stati Uniti non vanno assolutamente ignorate: va infatti ricordato che ByteDance ha una partnership strategica con il Ministero cinese della pubblica sicurezza che comprende anche la collaborazione su "attività offline" non specificate. D’altronde nel 2019, ByteDance ha formato joint venture con Beijing Time, un editore controllato dal comitato municipale del PCC di Pechino e, nel giugno 2022, ha collaborato con Shanghai United Media Group per lanciare un piano per sviluppare influencer nazionali ed esteri. L’influenza della censura della Cina è tale che nel aprile 2020, la Cyberspace Administration of China ha ordinato a ByteDance di rimuovere il suo strumento di collaborazione in ufficio, Lark (una piattaforma di collaborazione aziendale), perché poteva essere utilizzato per aggirare la censura di Internet.
Non bisogna, infatti, mai dimenticare che le aziende cinesi sono soggette a numerose leggi e normative che le obbligano a cooperare con il governo cinese e che, oltre a queste leggi, il governo cinese ha anche una serie di strumenti a sua disposizione per costringere le aziende a cooperare.
Ma se negli Stati Uniti TikTok non se la passa bene le cose non vanno meglio nel vecchio continente. L’ Europa ha multato l’azienda proprietaria del software per 45 milioni di euro per la violazione della privacy dei minori e per la mancanza di trasparenza. In particolare l’app, stando alle motivazioni dell’ammenda, ha raccolto illegalmente i dati di bambini di età inferiore ai 13 anni senza il consenso dei genitori, indirizzando a questi pubblicità mirate. La sanzione fa scalpore in quanto si tratta della più grande multa mai comminata dall'Unione Europea per una violazione del GDPR (General Data Protection Regulation). Oltre alla multa, però l'Unione Europea ha ordinato a TikTok di interrompere la raccolta illegale dei dati dei bambini, fornire agli utenti informazioni più chiare su come vengono utilizzati i loro dati e di rendere più facile per gli utenti modificare le proprie impostazioni sulla privacy.


Tencent (WeChat) ed il controllo del Governo Cinese
Il 30 November 2023 il Il NUKIB7 pubblica sulla sul suo sito una pagina di informazioni che mette in guardia sull’utilizzo dell’app WeChat di Tecent.
A differenza delle aziende viste precedentemente, sebbene sia una società privata, il governo cinese ha una partecipazione significativa in Tencent attraverso diverse entità statali e questo significa che ha un certo controllo sulla società e ne può influenzare le decisioni. Molti dipendenti dell’azienda sono membri del Partico Comunista Cinese (ovvero il governo) e quest’ultimo può censurare i contenuti su WeChat e ordinarne la rimozione determinate app o servizi.
L’allerta Sicurezza lanciata dal NUKIB riguarda essenzialmente il grande volume di dati che l’app raccoglie dagli utenti e il fatto che questi ultimi possono essere utilizzati per cyber attacchi mirati. Da quello che si legge nel rapporto dell’agenzia di sicurezza Ceca, il Bureau of Industry and Security8 degli USA segnala che i servizi di intelligence cinesi conducono operazioni di influenza contro gli interessi della Repubblica Ceca, con un’attività elevata nel paese e nello spazio cibernetico anche tramite l’app di Tecent.
È bene ricordare che WeChat è già stata bandita in India, Canada e alcuni stati degli USA e che nel 2023 i Paesi Bassi hanno emesso una raccomandazione per i dipendenti governativi di non utilizzare app esprimendo preoccupazione che il governo cinese la possa utilizzare per spiare i cittadini olandesi o per interferire nelle elezioni.
Il governo Indiano, invece, ha bandito WeChat (insieme ad altre 58 app cinesi) perché veniva utilizzata per diffondere disinformazione e propaganda anti-indiana. Il divieto di WeChat è avvenuto in un momento di tensione tra India e Cina a causa di un conflitto al confine himalayano. Sebbene le motivazioni del Governo Indiano riguardino la poca trasparenza e l’utilizzo dei dati dei cittadini indiani da parte della Cina, e che (a detta del governo di Nuova Deli) il blocco verrà rimosso non appena queste criticità saranno risolte, l’app in India risulta ancora bloccata.


Giochi politici o vera emergenza?
L’annuncio della Camera degli Stati Uniti ha fatto subito alzare la testa al Governo Cinese che ha dichiarato tramite il Ministro degli Esteri Wang Wenbin “Un paese che si vanta della libertà di parola e afferma di essere un’economia di libero mercato è disposto a usare il potere dello Stato per reprimere specifiche aziende. Questa è la vera ironia”. La vera ironia sta proprio nelle parole del ministro perché è bene ricordare che Facebook, Youtube, nonché la stessa TikTok nella versione internazionale, oltre a moltissime altre applicazioni sono bloccate in Cina.
Ma il Partito Comunista Cinese non si limita solamente a bloccare determinati siti, app o servizi  quali Netfix o  DropBox ma, attraverso un complicato sistema normativo e tecnologico chiamato “Great Firewall”9 monitorizza e censura tutto il traffico in entrata nel paese. Il sistema è molto complesso e meriterebbe da solo una trattazione separata ma, visto che questo non è lo scopo dell’articolo lo tralasceremo per ora.  Il motivo per il quale ne abbiamo accennato, a parte il fatto della doppia ironia delle accuse del ministro Wang Wenbin è che ci fornisce l’idea di come i social network ed internet siano considerati dal Governo Cinese: uno strumento atto a perseguire i propri fini e, proprio per questo motivo la maggior parte delle app che vengono da lì devono essere considerate come possibili “armi”.
Rifacendoci al precedente articolo “Elezioni Europee -e non- nell’era della post-verità e delle AI” possiamo riflettere di quale pericolo sia, non solo la falsa informazione, ma anche il fatto che i nostri dati, le nostre abitudini ed i nostri interessi siano nelle mani di regimi non democratici.
Pensiamo al caso della Brexit e di come il microtargheting10 operato da Cambridge Analytica abbia influenzato l’esito del referendum: in un primo momento l’azienda ha utilizzato i dati raccolti da Facebook per creare profili psicologici di milioni di persone. Questi profili sono stati poi utilizzati per indirizzare messaggi pubblicitari personalizzati agli elettori, con l'obiettivo di influenzare il loro voto.
Ma non solo questo! Cambridge Analytica ha identificato e preso di mira opinion leader11 e influencer sui social media, i quali sono stati poi utilizzati per diffondere messaggi pro-Brexit a un pubblico più ampio.
È appunto guardando indietro all’esperienza Brexit che dobbiamo preoccuparci della raccolta dei nostri dati e del loro utilizzo e conservazione da parte di potenze straniere, soprattutto in questo particolare momento storico.
Rimane poi un’ultima considerazione da fare: immaginate un dipendente del ministero della difesa o dei servizi segreti che ha un telefono cellulare compromesso sul quale una nazione straniera può installare qualsiasi applicazione a sua insaputa o che, quando è in ufficio collegato alla rete wi-fi, attraverso di essa avere accesso a tutti i file piuttosto che disabilitare i radar o i sistemi di intercettazione.
Uno scenario del genere veniva mostrato nella quinta stagione della serie televisiva “The Last Ship”: attraverso un telefono cellulare compromesso venivano disabilitati i sistemi di difesa della Marina  Militare Americana, permettendo ad una coalizione di forze straniere di annientare la maggior parte della forza navale USA.
Ma quello che ancora nel 2019 sembrava fantascienza oggi potrebbe essere uno scenario reale.



Riferimenti
1  Lo Scudo Europeo per la Privacy (EU-U.S. Privacy Shield) era un accordo tra l'Unione Europea e gli Stati Uniti che permetteva il trasferimento di dati personali dall'UE agli Stati Uniti senza ulteriori restrizioni. L'accordo si basava su un sistema di autocertificazione, in cui le aziende statunitensi che desideravano ricevere dati personali dall'UE dovevano impegnarsi a rispettare determinati principi di protezione dei dati. La CGUE ha invalidato lo Scudo europeo per la privacy perché ha rilevato che le leggi statunitensi sulla sorveglianza non garantivano un livello adeguato di protezione dei dati personali. La Commissione Europea e gli Stati Uniti hanno annunciato un nuovo accordo sul trasferimento di dati, denominato "EU-U.S. Data Privacy Framework". Il nuovo accordo dovrebbe fornire garanzie più forti per la protezione dei dati personali trasferiti dall'UE agli Stati Uniti.
2  L’idea di social Shopping alla base di Pinduoduo prevede prezzi più vantaggiosi per chi decide di fare la spesa in compagnia: la piattaforma mette a disposizione ogni singolo prodotto a due prezzi differenti. Il primo è più alto e rappresenta il costo nel caso in cui l’utente decidesse di acquistare in solitaria; il secondo invece, più basso, rappresenta la cifra che dovrà essere sborsata per accaparrarselo nel caso di partecipazione del numero di utenti richiesto. Al termine stabilito per la vendita, di norma 24 ore, la piattaforma verifica il raggiungimento della soglia: in caso positivo l’acquisto risulta effettuato e spedito entro 48 ore, con l’acquirente che ha fatto partire il gruppo di acquisto che riceve il prodotto gratuitamente a casa. In caso negativo, l’acquisto viene annullato e gli utenti ricevono il rimborso della somma versata.
3  Ogni applicazione Android dev'essere accompagnata da un file chiamato AndroidManifest.xml nella sua direcotry principale. Il Manifest raccoglie informazioni basilari sull'app, informazioni necessarie al sistema per far girare qualsiasi porzione di codice della stessa. Tra le altre cose il Manifest presente in ciascuna app del Play Store si occupa di dare un nome al package Java dell'applicazione, che è anche un identificatore univoco della stessa, descrive le componenti dell'applicazione (attività, servizi, receiver, provider, ecc.), nomina le classi e pubblica le loro "competenze", determina quali processi ospiteranno componenti dell'applicazione, dichiara i permessi dell'app, e i permessi necessari alle altre app per interagire con la stessa, dichiara il livello minimo di API Android che l'app richiede e, in fine, elenca le librerie necessarie all'app.
4  L’attività di rooting è un processo informatico attraverso il quale un utente normale può ottenere il controllo completo del dispositivo, ripetendo azioni solitamente messe in campo dagli sviluppatori. In questo modo diventa possibile variare alcuni parametri, come le prestazioni, modificare il sistema operativo o agire sul dispositivo da remoto, per fare alcuni esempi.
5  TikTok non raccoglie direttamente dati biometrici come impronte digitali o scansioni del viso, tuttavia, può raccogliere informazioni biometriche dai contenuti degli utenti, come Impronte facciali (TikTok può utilizzare il riconoscimento facciale per identificare le persone nei video e per applicare filtri ed effetti e può anche essere utilizzata per creare avatar 3D basati sul viso dell'utente). Le impronte vocali che raccoglie TikTok le può utilizzare il riconoscimento vocale per identificare le persone che parlano nei video e per aggiungere didascalie automatiche. L'app può anche essere utilizzata per creare effetti vocali e per personalizzare la pubblicità. TickTock utilizza l'analisi del corpo per identificare la forma del corpo, la postura e i gesti degli utenti nei video. Anche in questo caso può anche essere utilizzata per creare effetti speciali e per personalizzare la pubblicità.
6  Exodus privacy è uno strumento potentissimo in grado di analizzare, alla ricerca di traccianti e permessi richiesti, praticamente ogni app presente su Google Play o store OpenSource F-Droid
7  Il NUKIB (National Cyber and Information Security Agency) è l'agenzia nazionale per la sicurezza informatica e cibernetica della Repubblica Ceca.
8  Il “BIS” o  Bureau of Industry and Security, un’agenzia del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti. Questa agenzia è responsabile della regolamentazione delle esportazioni commerciali e di sicurezza, comprese le tecnologie dual-use e i beni militari. Il BIS gioca un ruolo chiave nel controllo delle esportazioni per motivi di sicurezza nazionale e interessi di politica estera.
9  Il Great Firewall cinese, letteralmente "Grande Muraglia del fuoco", è un sistema normativo e tecnologico usato dal governo cinese per monitorare, filtrare o bloccare i contenuti internet accessibili dagli utenti all'interno del paese. È nato come progetto per separare in modo selettivo il cyberspazio cinese dal mondo esterno, evitando che i cittadini cinesi accedano a informazioni ritenute dannose o potenzialmente destabilizzanti per gli interessi del paese.
10 Il microtargeting è una forma di pubblicità online profilata che analizza i dati personali –  come le specifiche ricerche online dell’utente, i dati di navigazione o il comportamento online – al fine di identificare gli interessi dell’utente con lo scopo di influenzare le sue azioni, portandolo, ad esempio, a cliccare su un determinato banner perché di suo interesse.
11 L'opinion leader è un utente attivo dei media che interpreta il significato o il contenuto dei messaggi mediatici per utenti medio-bassi dei media. Tipicamente l'opinion leader è tenuto in grande considerazione da coloro che accettano le sue opinioni.




Bibliografia
Norme per la protezione dei dati personali all’interno e all’esterno dell’UE.
Questions & Answers: EU-US Data Privacy Framework
GRIZZLY RESEARCH "We believe PDD is a Dying Fraudulent Company and its Shopping App TEMU is Cleverly Hidden Spyware that Poses an Urgent Security Threat to U.S. National Interests"
Exodus privacy
NUKIB "Mobile App Security Threat Alert: WeChat by Tencent"
Lista siti e app bloccati in Cina

 

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3 Novembre 2022: La situazione economico finanziaria mondiale
C. Pelanda
Esodestini
By C. Pelanda
Elon Musk e il chip nel cervello

Quando sulla rivista Wired nel 2000 Bill Joy, co-fondatore di Sun Microsistems, scrisse l'articolo "Why The Future Doesn't Need Us» perché il futuro non ha bisogno di noi, profetizzando che nel 2030 ci sarebbe stata una combinazione sostituiva dell'Homo naturale via fusione tra intelligenza artificiale e biologia, chi scrive fu scettico sui tempi e sul timore di una catastrofe, ma credette al vettore evolutivo e iniziò un programma di ricerca, presso il suo corso «International Futures», University of Georgia (Athens, Usa), sulla relazione tra capitale di investimento e «biocibernazione» (biocybernation).
In questa veste, connessa al ruolo di advisor di un fondo dì Venture Capitai statunitense, espresse una duplice visione «Asimov»:
a) bisognava tenere la rivoluzione tecnologica entro argini per evitarne sia esondazioní portatrici di dissenso sia inaridimenti causa di gap competitivo;
b) per attirare investimenti di capitale una start up a forte impatto bioetico doveva trovare una prima missione nel settore della salvazione medica per ottenere consenso e poi passo dopo passo praticare traiettorie più futurizzanti.
Per inciso, chi scrive fece pubblicazioni plurime in Italiano su «Il Foglio», rubrica «scenari», fino al 2015 focalizzate sul conflitto tra tecnica e morale (consenso) che implicava come soluzione un'interazione co-evolutiva tra le due. Per esempio, nel libro «
Futurizzazione» (Sperling, 2003) propose una 'cibernetica tutoriale», dove il discente interagiva con un'intelligenza ausiliaria esterna perché il consenso (fonte di capitale) era già in vista, ma un chip nel cervello non lo sarebbe stato: troppo presto.
Elon Musk ha segnalato, usando la sua fama, che ormai è tempo di mettere chip nel cervello. Da un lato, segue la logica prudenziale di iniziare con tecnologia che permette alla medicina di risolvere problemi di incapacità patologica finora irrisolti, campo di ricerca con iniziative molteplici da quasi due decenni. Dall'altro, ha alluso ad uno scenario totalmente discontinuo: «cibertelepatia », funzioni cognitive e di controllo fisiologico iperpotenziate, ecc.
Alcuni medici sono subito intervenuti enfatizzando la necessità di sperimentazioni molto prolungate e di limitazioni bioetiche. Altri hanno evocato scenari "cyborg» o «matriz» coincidenti con i timori di Bill Joy.
Non a caso il suo articolo del 2000 e stato riscoperto nel 2023 da parecchi ricercatori quando la Food and Drug Administration (Fda) ha dato il permesso per sperimentare impianti cerebrali evoluti.
Ma la comunicazione allusiva di Musk ha sfondato la barriera bioetica: in pochi giorni è montata un'eccitazione diffusa oltre le terapie mediche.
Musk, in ritardo su Chat-Gpt e simili, ha voluto spiazzare il settore alludendo ad una intelligenza artificiale che interagisce con un cervello potenziato? C'è uno stimolo nascosto di ricerca militare? Non è chiaro, ma è realistico avvertire il mondo del capitale che è iniziata un'età della biocibernazione che forzerà le relazioni tra tecnica e morale.


Matteo F.M. Sommaruga
On the other side of Berlin Wall
By Matteo F.M. Sommaruga
An excursion to the mountains

To the early and less enduring snow of late autumn, that year followed abundant precipitations that soon covered with a white mantle the mountains around Munich. It could have been the landscape printed on a Christmas card or the atmosphere depicted by Thomas Mann in many of his novels. Perhaps even Hitler would have taken inspiration for a watercolour. It could have for sure promoted the sale of the frame, although soon to be replaced with some work of better quality. I was getting stressed on the workplace, because of the requests I received by the far too many stakeholders I had interaction with. By the tone and the feasibility of the targets, they also reminded me of Hitler, while shouting unintelligible orders to his generals. They also had the tune of a DDR hymn, so deeply impregnated by optimistic propaganda. We will complete the plan within the next five days, employing a team of four people, two of which on vacation and the other two new hires who have not already received their laptops. Of course I had to be stressed, but I had also to consider that I was paid because of my well renown soft skills, i.e. negotiation and stress management. I actually felt quite unprepared with both of them, but that was not what I wrote on my resumée under the direct supervision of my career advisor. On a wednesday night, after having got home at 1 a.m. because of an extenuating meeting with the whole management of my area, I decided to break the piggy bank and take part to a guided tour on the snowshoes. The local section of the DAV, the German Alpine Club, organized many excursions during the week ends. Unfortunately most of trips were often cancelled due to the most disparate reasons. It was so frustrating that I had already abandoned the idea to become a proficient mountaineer. I had however to try. My good friend Cristoph was away for a long mission related to his job and I also had enough to spend most of my time reading on the web edition of the local newspapers alarming reports about the presence of radical Islam in Bavaria. If I had been a young Pioneer in the DDR times, my supervisors would have for sure approved
such a proof of bravery defying the decadent entertainment of the Western countries. Actually, without a good income, I would have ever hardly been available to buy the necessary equipment and the efficiency of the Warsaw Pact would have made the roads to the mountains quite impracticable if not for an highly sophisticated military vehicle. Perhaps available only to the NATO. I did not want to take care of the opinion of high paid professionals, but just to stay away from the town for a short while. I prepared my backpack carefully, not to be stuck in an unknown place without the essential equipment. Relying on technology, it was not necessary to carry a voluminous luggage. The iPad is good enough to contain all the entertainment I need for several years. While selecting the food and handling a pocket of dried fruit, I realised how such a tendency to condense all the necessary resources for survival has started centuries ago. A long road to innovation, should add the commentary of a boring video on the human evolution. I also felt that my thought lack of ingenuousness. Perhaps I was not reading intensively enough and I was looking for new ideas. Like those you easily pick up from the best renowned magazines and, by quoting, you can easily assert to belong to a restricted elite of intellectuals. I also doubted whether I should acquire my information from alternative resources. The only conclusion was to adhere to any plot theory available on the web. I then realized how honest intellectuals should have felt under the DDR. The choice to believe to the carefully manipulated scientific publications of the University of Lipsia or the option to nourish your brain with not verified notions, partially developed by the mind of an uneducated political prisoner. For the following two days, in the comfort of a wooden building, immersed in a white world, I made a truce with my troubles.

P. Paracchini
Reflections on Italy
By P. Paracchini
Italy, where too many cooks spoil the broth for everyone but themselves!

Italy remains the least governable and most unstable member of Nato, not to mention the UE. Despite being one of the original six Founding Members and one of the principal financial supporters of the UE, Italy does not carry the political weight one would expect of the EU’s second major manufacturing Power. A question of leaders and leadership?

 

Fourteen months ago, despite an electoral law hastily redesigned to encourage multi-party politics as opposed to the bi-party politics of the Berlusconi “era," Italian voters, clearly sending a message to their leaders side-stepped the traditional parties and voted resoundingly for two up-starts known as the M5S and Lega parties. These two parties subsequently formed the first two-party coalition government in the history of the Republic. Known as the “Government for Change," that government was put into sudden-death overtime by Matteo Salvini, leader of the Lega on August 8, 2019. 

 

After a little more than one year, Italians stand aghast as Italy’s leaders once again seem intent on playing “craps” with the lives of their fellow citizens. Naturally, for the good of all Italians, but most of all for the good of the Country’s numerous and highly paid bureaucrats and, of course, for the thousands of MPs and politicians required to represent a shrinking Italian electorate now down to about 50 million people.

 

No one on the right or left of the political spectrum can deny Italy needs “a better mouse trap”. In the age of real-time communications, smart phones, computers and broad-band internet connections, Italy needs a political machinery that    is democratic, quick to decide and cost effective.

 

The present Constitution and Institutions do not seem to guarantee any of the above. What to do?

 

  1. Reduce the number of MPs. It makes little sense for Italians to pay for 1000 legislators when half would be more than enough to adequately represent Italy’s decreasing eligible voter population of some 50 million. An example? Italian Representatives represent 80,000 people each compared with 733,000 people each by their American counterparts. Italian Senators, which are less than half in number, represent 200,000 people each. However, in the US Senators represent the individual States and no comparisons are possible.
  2. Cut the outrageously high cost of Italian politics. Italian MPs earn more than € 190,000.00 per year. They are the highest paid politicians in Europe or the Americas. The cost of running Italy’s Quirinal Palace (where Pres. Mattarella and retinue live and work) is five times that of Buckingham Palace and twice that of the White House! For most Italians, politicians are not worth the money they get, especially in these times of diminishing returns. Something must be done to stop the gouging of taxpayers.
  3. Encourage the formation of a manageable two / three party system by rethinking voter districts, raising thresholds for winning seats in parliament and adopting a first-past the-post majority electoral system. The error is believing that more parties in Parliament equals more democracy. In the Italian case the proliferation of parties has brought nothing but confusion and hegemony often by parties representing but a majority only marginally superior to their own.
  4. Neutralize the Italian Magistrature’s bid for political power by constitutional amendment where possible and/or by making the Magistratura accessible to lawyers and Notaries in private practice; the present closed system does nobody any good; civil servants and bureaucrats become more responsive to the needs of society when challenged by competition from the private sector.  

 

All systems are self-preserving and naturally Italian politicians believe the answer lies not in the above suggestions but in going even more proportional (in efforts to stop the “populist right” from spoiling their well-remunerated fun). For the good of Italy and to make sure it is “never again” for the likes of Salvini.

 

Come Tuesday, August 27, should Mattarella not send everybody to the polls sometime this fall, Italians risk falling back into the hands of the old cold-war leadership that nearly bankrupted the Country. If that were allowed to happen, self-determination could become the North’s only option. Caveat emptor!

 

G. Vatinno
Futurizing
By G. Vatinno
Il tempo nella teoria della relativita'

Il Signore è sottile, ma non malizioso (Albert Einstein)

INTRODUZIONE
Prendo lo spunto dal mio libro da poco pubblicato Storia naturale del Tempo.L’Effetto Einstein e la Fisica del futuro  per offrire al lettore alcune considerazioni su un concetto solo apparentemente semplice ed intuitivo. La storia del concetto di  “tempo” è particolare, divisa com’è tra la Fisica e la Filosofia, per non parlare poi della Religione e delle inevitabili citazioni di Sant’ Agostino (che opportunamente evito). Tempo (e spazio) sono esperienze basiche per l’Uomo. Premetto che in questo articolo parlerò esplicitamente del “tempo”, ma che, trattandosi di concetti strettamente correlati, è sempre sottinteso che esiste un’analoga trattazione per lo “spazio”. Considerando poi che utilizzeremo principalmente concetti relativistici ogni qualvolta parlo di tempo occorre intendere lo “spaziotempo”.Ma cos’è il tempo?
Il tempo, intuitivamente è legato a qualche forma di “cambiamento” non strettamente spaziale; anzi potremmo definirlo come la misura di un “cambiamento continuo” e secondo la filosofia senza cambiamento non c’è neppure  tempo.Ma cambiamento di cosa? Cambiamento della posizione del sole e delle stelle, della luna, delle stagioni o, in maniera più raffinata, del proprio stato psicologico, del proprio sentire? Queste considerazioni ci portano naturalmente ad una prima distinzione tra “tempo oggettivo” che è possibile misurare strumentalmente ed è uguale per tutti gli osservatori e un “tempo soggettivo”, che, per sua definizione, non è misurabile (ma confrontabile). In questo articolo vogliamo occuparci più propriamente del tempo oggettivo, cioè di quello che utilizza la scienza.
I modi per misurare il tempo, eventi astronomici, clessidre, meridiane, orologi fanno parte della storia della tecnologia.Per quanto riguarda invece la Fisica il discorso è più complesso perché una vera “Fisica temporale” nasce , in senso moderno,solo con i primi esperimenti e quindi  se si eccettua qualche eccezione greca, con Galileo Galilei.Allora si comincia ad avvertire la necessità di quantificare esattamente il tempo non solo a fini sociali, ma anche appunto più propriamente scientifici e quindi con una maggiore rigorosità.Ad esempio, la nozione di velocità vista come il cambiamento dello spazio rispetto al tempo (e in seguito quella di accelerazione vista come il cambiamento della velocità rispetto al tempo) apre la strada a questa nuova concezione. A ben considerare è proprio l’analisi differenziale di Newton e Leibnitz che propone quello che diverrà poi un vero e proprio paradigma: una visione della Fisica in cui il tempo è  il parametro privilegiato di riferimento a cui rapportare la variazione delle altre grandezze fisiche coinvolte nella descrizione di un fenomeno
 .
Infatti la seconda equazione di Newton, la celeberrima
(1)F = MA
permette di determinare istante per istante la posizione di un corpo di massa M sottoposto ad una accelerazione A una volta nota la forza F e le sue condizioni iniziali. In pratica potremmo dire che tutta la Fisica dal XVII secolo in poi è basata sul concetto di tempo anche se, ad esempio, per l’equazionecosmologico-quantistica di Wheeler-DeWitt (o WdW) si è parlato di “fine del tempo” e possibilità di descrivere una fenomenologia senza ricorrere (almeno esplicitamente) a tale parametro.Ma torniamo al tempo classicamente inteso.Una volta instauratosi nella Fisica grazie a Galilei e a Newton il nostro parametro si rafforzò viepiù nei secoli successivi divenendo uno dei punti fermi della descrizione fisico-matematica dei fenomeni.Infatti, come già accennato,tutto il settecento e l’ottocento è un fiorire di equazioni differenziali ordinarie e alla derivate parziali che lo vedono da protagonista (quasi) solitario.Il tempo è anche il parametro fondamentale (rispetto a cui variano il campo elettrico e magnetico) delle equazioni di Maxwell.E così giungiamo al XX secolo.Questo secolo risulterà, come noto, assolutamente innovativo per la nostra concezione dell’Universo.Infatti, proprio al suo inizio, fanno la loro comparsa due teorie che rivoluzioneranno non la sola Fisica, ma l’intera scienza e anche il modo di pensare in generale della società: la Teoria della Relatività Ristretta (RR), la Teoria della Relatività Generale (RG) e la Meccanica Quantistica (MQ). Per quanto riguarda il tempo la MQ lo vede come un paramentodi evoluzione di un sistema,  importante  ma non così determinante come è invece nella Fisica newtoniana; infatti per l’equazione di Schrödingerè più importante conoscere gli auto-valori dell’energia che la sua evoluzione temporale. Completamente diverso è il caso delle Relatività: infatti in esse il tempo cessa di essere solo un parametro evolutivo per divenire il centro dell’interesse stesso della teoria.Possiamo dire,  che con le teorie di Einstein, il tempo diviene attore primario della Fisica non solo come parametro evolutivo , ma anche come “oggetto” del sapere stesso (e quindi acquisisce una dimensione filosofica ontologica, ma supportata da elementi quantitativi). Come noto, a partire dalla RR del 1905 lo spazio e il tempo smettono di essere enti separati per divenire un concetto unificato: lo spaziotempo (senza trattino) che compie il “miracolo” di unire grandezze che fino ad allora erano state considerate come completamente separate. Lo spaziotempo fa il suo ingresso nella RR ed è il portato matematico delle equazioni di trasformazione di Lorentz che “mischiano” appunto sia il tempo che lo spazio in un tutto unico.Lo spaziotempo della RR è, come noto, “piatto” o pseudo-euclideo (l’aggettivo pseudo è riferito alla distanza non definita positiva nello spaziotempo di minkowski) mentre lo spaziotempo della RG, completata nel 1915, è “curvo” (ed è incurvato, sostanzialmente, dall’energia/massa).
Il fatto di aver promosso, nelle Relatività,  lo spaziotempo a protagonista della Fisica apre scenari assai interessanti ed intriganti.Come il moto è “relativo” anche il tempo e lo spazio sono relativi e quindi cessano di essere concetti “assoluti” come li considerava Newton e tutta la Fisica fino ai primi anni del novecento.E se sono concetti relativi possono avere valori diversi a seconda dei diversi osservatori, in moto, in “quiete”, accelerati o sottoposti ad un campo gravitazionale. Dunque questo apre la strada ad un filone che inizialmente fu guardato con sospetto dai fisici professionisti: quello dei “viaggi nel tempo”.Ormai, dopo che se ne sono occupati fisici del valore riconosciuto come Kip Thorne, Roger Penrose, Paul Davies e (anche se criticamente) Stephen Hawking la materia pare definitivamente sdoganata.Infatti è sperimentalmente noto che il tempo “rallenta” per un osservatore in moto rettilineo uniforme rispetto ad un altro (ma la cosa è reciproca!) e che il tempo rallenta per  chi si trova immerso in un campo gravitazionale. Da notare come l’effetto sia reciproco in RR –tra i due osservatori inerziali-, cioè per tutti e due il tempo rallenta, ma non lo sia in RG dove per l’osservatore in un campo gravitazionale il tempo rallenta (rispetto a quello esterno), ma per quello esterno il suo tempo accelera. In questo articolo dunque ci occuperemo solo del tempo relativistico; tuttavia, in Fisica, esiste un altro interessante modo di studiarlo (e definirlo) e cioè quello della termodinamica e della “freccia del tempo” indicata dal Secondo Principio e quindi dall’aumento dell’entropia.
IL TEMPO NELLA TEORIA DELLA RELATIVITA’ RISTRETTA
Nella RR il tempo scorre diversamente per due osservatori inerziali in moto uno rispetto all’altro. Come già detto, proprio l’essenza stessa della Relatività impone che tale fenomeno sia reciproco e simmetrico.L’osservatore considerato in moto (ripetiamo che si tratta sempre di una scelta di pura convenzione) avrà sempre un tempo che scorre più lentamente e precisamente:
(2):::Desktop:785822ad0d53c17c04fd8f1008b38743.png

Dove Δt è l’intervallo di tempo misurato nel Sistema di Riferimento in cui è l’orologio è in quiete (tempo proprio)  e Δt' è l’intervallo di tempo misurato nel Sistema di Riferimento in cui l’orologio si muove con velocità v. Dunque risulta che in OGNI Sistema di riferimento il tempo “scorre più lentamente” perché il fattore gamma per v < c è sempre maggiore di 1 e quindi Δt' > Δt (la durata è maggiore).
IL TEMPO IN RELATIVITA’ GENERALE
La RG nasce per ampliare a tutti gli osservatori (anche a quelli in moto accelerato e non solo rettilineo uniforme, come avviene in RR) l’invarianza delle leggi della Fisica.Facendo questo lo spaziotempo pseudoeuclideo della RR diviene una varietà di Riemann curva.Lo strumento matematico atto a studiare tale geometria (differenziale) è il calcolo differenziale assoluto di Levi-Civita e Ricci-Curbastro.Applicando tali strumenti Einstein (ed Hilbert che però gli riconobbe la primogenitura) giunge a scrivere le famose equazioni di campo  che sono:

(3)image
ove:
image è il tensore di curvatura di Ricci, image è un numero detto curvatura scalare,  image è il tensore metrico (che servirà poi, una volta sostituito nelle equazioni del moto a determinare la dinamica), image è un termine chiamato “costante cosmologica” è che fu introdotto e poi tolto (ed oggi rimesso) nelle equazioni di campo da Einstein per ottenere un Universo in equilibrio,  image è il tensore energia-impulso, c la velocità della luce e G la costante di Newton, π è il rapporto tra la lunghezza della circonferenza e il diametro.
Le (3), dal punto di vista puramente matematico, rappresentano un Sistema di equazioni differenziali alle derivate parziali, non lineari, nelle componenti del Sistema metrico image e in 4 variabili indipendenti (x,y,z,t).Poiché si può scegliere, senza perdere di generalità, il tensore metrico in modo che sia simmetrico, delle 16 componenti originali (4X4) ne restano solo 10 indipendenti-
Una volta trovate le funzioni incognite occorre risolvere le equazioni del moto che sono date dalle geodetiche della varietà di Riemann e cioè:
image
(4)
dove:
le x sono le coordinate del punto in moto e le quantità Γ sono legate proprio ai valori della metrica  imagedeterminata dalle equazioni (3).
In RG si possono utilizzare diverse formule per calcolare le dilatazioni temporali.Esaminiamo diversi casi:
I) Per un osservatore in moto accelerato uniforme (che, grazie al Principio di equivalenza) è identico ad un campo gravitazionale localmente uniforme) si ha:
(5)image
dove g è l’accelerazione (costante), h è la distanza tra un osservatore accelerato (o in un campo gravitazionale equivalente) e un osservatore in quiete (o in assenza di campo gravitazionale), c la velocità della luce.Quindi per un osservatore in moto accelerato (o in un campo gravitazionale) il tempo rallenta mentre, viceversa, per un osservatore in quiete (o in assenza di campo gravitazionale), il tempo accelera.
II) Nel caso invece gravitazionale di una massa m non rotante e di raggio r, utilizzando la metrica di Schwarzchild, si ha:
(6) IMAGE
dove t’ è il tempo misurato all’interno del campo gravitazionale (“tempo proprio”), t è il tempo misurato all’esterno del campo gravitazionale, r la distanza dal centro di massa, m la massa che genera il campo gravitazionale, c la velocità della luce nel vuoto e G la costante di gravità.

 

 

La (6)  sviluppata al primo ordine dà:

 

(7)IMAGE

dove IMAGE è il cosiddetto raggio di Schwarzchild
Nel caso della (7) la formula non è “invertibile” tra i due osservatori, interno ed esterno al campo gravitazionale, come è invece la (2).
Naturalmente anche le lunghezze sono contratte sia in RR che in RG e precisamente valgono le:
(8a)image

 

(8b)IMAGE

CONSIDERAZIONI GENERALE SULLA DILATAZIONE TEMPORALEE SULLA CONTRAZIONE SPAZIALE
Occorre soffermarsi su un altro punto della questione; la dilatazione temporale in RR è , in un certo senso, meno intuitiva da capire di quella in RG. Infatti, in RR la contrazione ha natura sostanzialmente cinematica, mentre in RG si tratta di una vera e propria deformazione geometrica dello spaziotempo. Dunque si tende a capire più facilmente il fatto che le masse contraggano lo spazio e dilatino il tempo proprio perché è la struttura geometrica stessa che subisce deformazioni cosa che non è altrettanto evidente in RR.
I VIAGGI NEL TEMPO
I viaggi nel tempo sono un tema molto di frontiera della fisica contemporanea e –possiamo dirlo-sdoganati da poco grazie all’interesse di fisici molto influenti come Stephen Hawking, Kip Thorne, Paul Davies,Roger Penrose (per citare i più rilevanti) anche se un esempio matematico completo fu scoperto nel 1949 dal logico Kurt Gödel .Tale possibilità deriva proprio dal fatto che grazie alle formule precedenti la durata temporale degli osservatori in moto e sottoposti alla gravità sono differenti da chi non  le sperimenta.La RR permette viaggi nel futuro (tralasciamo le possibilità teoriche di comunicare con i tachioni) mentre la RG permette viaggi nel passato e nel futuro (nel caso di loopspazio–temporale in cui però si può tornare indietro nel tempo fin solo al momento della creazione della macchina oppure al momento della creazione naturale del loop; questo, curiosamente, segna anche una differenza rilevante tra la possibilità di accedere ad un futuro virtualmente illimitato ed un passato invece limitato).I viaggi nel tempo dunque sono teoricamente possibili, ma restano da esaminare due aspetti di essi; il primo è la generazione di paradossi quando si ammette la possibilità di tornare/comunicare col passato e la seconda è la fattibilità tecnologica di questi viaggi. La problematica tecnica è solo una questione di tempo e risorse mentre quella dei paradossi è particolarmente complessa. Il paradosso principale che sorge è chiamato “paradosso del nonno”.Un crononauta torna nel passato e uccide suo nonno.Ma se lo uccide non può essere nato e neppure tornato ad ucciderlo.Spiegazioni proposte sono principalmente due.La prima fa ricorso alla MQ e specificatamente alla Interpretazione a Molti Mondi di Hugh Everett III; quando il viaggiatore del tempo uccide il nonno l’universo si separa in due storie: in una il nonno è effettivamente ucciso e nell’altra no.Dunque il viaggiatore si troverà nel secondo universo e non ci saranno contraddizioni logiche.La seconda spiegazione è il principio di autoconsistenza di Novikov; il crononauta torna nel passato tenta di uccidere il nonno, ma un passante si frappone e rimane ucciso al posto suo.Il “nipote” ricorda che il nonno gli narrò questa esperienza e come un passante gli abbia involontariamente salvato la vita.
CONCLUSIONI
Il tempo forse ancor più dello spazio ha sicuramente un fascino particolare per l’Uomo; la Relatività ci ha mostrato che esso non è immutabile, ma che anzi esso può essere alterato utilizzando la velocità, l’accelerazione o la gravità cioè grandezze fisiche ben note. La logica e la Meccanica Quantistica ci offrono anche delle possibili soluzioni ai paradossi che inevitabilmente si generano in queste situazioni. La tecnologia in un lontano futuro forse potrà costruire macchine che realizzino questo antico sogno dell’Uomo: il controllo del tempo.
BIBLIOGRAFIA
Davies P., Come costruire una macchina del tempo, Mondadori, Milano. 2003.
Dorato M., Che cos’è il tempo? Einstein, Gödel e l’esperienza comune, Carocci editore, Roma, 2013.
Haidegger M., Essere e Tempo, Longanesi, Milano, 2005. 
Hawking S., Penrose R., La natura dello Spazio e del Tempo.Come capire l’incomprensibile., Biblioteca Scientifica Sansoni, Milano, 1996.
Orilia F., Filosofia del tempo.Il dibattito contemporaneo, Carocci editore, Roma, 2012.
Thorne K., Buchi neri e salti temporali.L’eredità di Einstein, Castelvecchi, Roma, 2013.
Vatinno G., Il Nulla e il Tutto.Le meraviglie del possibile, Armando Editore, Roma, 2012.
Vatinno G., Storia naturale del Tempo.L’Effetto Einstein e la Fisica del futuro, Armando Editore, Roma, 2014.

Questo è vero per le equazioni differenziali ordinarie della dinamica newtoniana (corredate di condizioni iniziali), ma anche per le equazione alle derivate parziali (corredate di condizioni al contorno) della conduzione del calore e delle onde, che coinvolgono contemporaneamente le variabili spaziali e temporali.

In realtà il tempo c’è ma è “nascosto”; infatti, il funzionale d’onda non contiene esplicitamente il tempo in una geometria dello spaziotempo “congelata”, ma il tempo stesso compare appena ci si chiede quale sia la probabilità di trovare un’altra geometria a partire da quella iniziale.

Risolvendo le equazioni di campo di Einstein per un sistema fisico rappresentato da un fluido perfetto rotante con una velocità costante Gödel trovò una particolare metrica che genera delle strutture chiamate CTC (Closed Timelike Curve) che permettono di raggiungere zone del passato semplicemente spostandosi su traiettorie spaziali.

L. Borgiani
Savage Light
By L. Borgiani
Luminescence - Light trace

IMG

Lumen In the Lumen series various aspects of light are explored in separate bodies of work. The aim is to let light reveal itself. The first body of work (Luminescence) primarily investigates light using electroluminescent (EL) wire. A current is passed through a copper wire causing the surrounding phosphor coating to emit light. The wire was wrapped around/within custom-made costumes worn by the model. The model's movements were then recorded, introducing a kinetic element. Images were also made using opaque and transparent mannequins. The second gallery (Light Trace 光 のトレース) results from a two day collaboration with Tokyo-based light artist/ fashion designer, Erina Kashihara. Light emitted from within clothing and accessories combined with directed movements clothe the model within traces of light. Michael is currently working on thousands of light images for future exhibitions. He welcomes collaboration with all artists working with light.

Luminescence La prima serie di fotografie si concentra principalmente sulla luminescenza. Questa serie fotografica osserva la luce soprattutto attraverso un filo elettroluminescente (EL wire). La corrente passa attraverso un filo di rame ricoperto di fosforo e provoca l'emissione di radiazioni luminose. Questo filo è stato incorporato in una serie di costumi realizzati per l'occasione e indossati da una modella. I movimenti della modella sono stati poi fotografati, introducendo così un elemento dinamico. Altre immagini sono state create usando manichini opachi e trasparenti. Light trace -Il materiale è il frutto di una collaborazione durata due giorni (novembre scorso a Londra) con la stilista e artista di luci Erina Kashihara che vive a Tokyo. IMGOgnuna delle sei opere della Light Mode Art di Erina è accompagnata da una fotografia statica seguita a sua volta da una serie d'immagini di giochi dinamici di luci. La luce diventa il filo conduttore tra arte e moda.

More info: LIGHT FOR ART

Website: www.michaeltaylorphoto.com

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